ESTERI

Parla Moqtada al Sadr: "L'uomo degli Usa � Allawi, non Maliki"
Il leader della milizia integralista vive ormai alla macchia

"Un esercito segreto contro di noi
ma gli sciiti sapranno resistere"

DAL NOSTRO INVIATO RENATO CAPRILE


<B>"Un esercito segreto contro di noi<br>ma gli sciiti sapranno resistere"</B>

Moqtada Al Sadr

BAGDAD - Si sente braccato e si nasconde. Non dorme mai pi� di una notte nello stesso letto. Qualcuno dei suoi fedelissimi gli ha gi� voltato le spalle. Ha perfino trasferito la famiglia in un luogo segreto. Moqtada al Sadr sente che la fine � vicina. Troppi nemici, troppi infiltrati tra la sua gente. Eppure non ce l'ha con al Maliki che considera poco pi� di una marionetta, quanto con Yad Allawi, l'ex premier, su cui gli americani non avrebbero mai smesso di puntare. Sarebbe lui il vero regista dell'operazione che mira a cancellare dalla faccia dell'Iraq lui e il suo esercito del Mahdi.

Com'� che al Maliki, nel cui governo fino a poco tempo fa c'erano addirittura sei ministri della sua corrente, improvvisamente si � accorto che sono le milizie religiose, e soprattutto la sua, il vero problema da risolvere?

"Tra me e Abu Assara (il "padre di Assara", nome della figlia di Maliki, ndr) non c'� mai stato molto feeling. Ho sempre sospettato che fosse manovrato e non mi sono mai fidato di lui. Ci siamo incontrati in un paio di occasioni soltanto. Nell'ultima delle quali prima mi ha detto "siete la spina dorsale del paese", e poi mi ha confessato di essere "obbligato" a combatterci. Obbligato, capisce?".

Resta il fatto che contro la sua gente sta per scattare il pugno di ferro.
"Intanto � gi� scattato. Ieri notte hanno gi� arrestato oltre quattrocento dei miei. Non � noi che vogliono distruggere, ma l'islam. Noi siamo soltanto un ostacolo. Per ora non opporremo resistenza".

Vuol dire che consegnerete le armi?

"Durante il muharram, (il sacro mese in cui si commemora il martirio di Hussein, avvenuto oltre sei secoli fa, ndr) il Corano ci proibisce di uccidere. Che ci ammazzino pure, dunque. Per un vero credente non c'� momento migliore di questo per morire: il Paradiso � assicurato. Ma Dio � generoso: non moriremo tutti. Dopo il muharram ne riparliamo".

C'� chi sostiene che esercito e polizia siano largamente infiltrati dai suoi e che i marines da soli non ce la faranno mai a disarmarvi.
"E' vero l'esatto contrario: � la nostra milizia che pullula di spie, D'altra parte in un esercito di popolo non ci vuole molto a infiltrarsi. E sono proprio questi che macchiandosi di azioni indegne hanno discreditato il Mahdi. Ci sono almeno quattro eserciti pronti a scatenarsi contro di noi. Uno "ombra" di cui non si parla mai, addestrato in gran segreto nel deserto giordano dai servizi militari americani. E poi c'� quello privato di Allawi, l'infedele che presto succeder� a Maliki, che si sta preparando nell'ex aeroporto militare di Muthanna. Poi ci sono i peshmerga curdi e infine le truppe regolari americane".

Se � vero quello che dice, non avete alcuna speranza di resistere.
"Siamo in tanti anche noi. Rappresentiamo la maggioranza del paese che non vuole che l'Iraq, come invece sogna Allawi, diventi uno Stato laico, servo delle potenze occidentali".

Da una settimana lei � ufficialmente nel mirino. Il governo sostiene che senza i loro leader le milizie religiose sono militarmente pi� deboli.
"Ne sono consapevole. Per questo ho trasferito la mia famiglia in un luogo sicuro. Ho perfino fatto testamento e mi sposto continuamente facendo in modo che siano in pochi a sapere esattamente dove mi trovo. Ma anche se dovessi morire, il Mahdi continuerebbe a esistere. Gli uomini possono essere uccisi, la fede e le idee no".

Si � detto che in mezzo alla folla presente all'esecuzione di Saddam ci fosse anche lei. E vero?
"E' una totale sciocchezza. Se fossi stato l�, avrebbero ammazzato anche me. Quanto a Saddam, non ho certo pianto per l'uomo che ha massacrato la mia famiglia e la mia gente a decine di migliaia. Solo che io lo avrei giustiziato su una pubblica piazza perch� tutto il mondo vedesse".

Se lei non c'era, nega che in quella sala c'era il pieno dei suoi?
"No, non erano miei uomini. Era gente pagata per discreditarmi. Per farmi apparire come il vero responsabile di quell'impiccagione. La prova sta nel fatto, basta riascoltare l'audio, che nel recitare la mia preghiera hanno omesso alcuni passaggi fondamentali. Roba che nemmeno un bambino a Sadr City avrebbe mai fatto. L'obiettivo era far passare Moqtada come il vero nemico dei sunniti. E ci sono riusciti. Tempo fa sono stato ricevuto con tutti gli onori in Arabia Saudita. Ma subito dopo quella messa in scena sotto il patibolo, il mio portavoce, al Zarqani, che era in pellegrinaggio alla Mecca � stato arrestato. Un modo fin troppo esplicito per farmi capire che non ero pi� nella lista degli amici".

In ogni caso la guerra tra voi e i sunniti continua.
"E' vero che siamo tutti musulmani e tutti figli dello stesso paese ma loro devono prima prendere le distanze dai saddamisti, dai gruppi radicali, dagli uomini di Bin Laden oltre a ribadire il loro "no" agli americani. Basterebbe solo che gli ulema accettassero queste nostre condizioni. Non l'hanno ancora fatto".

Possibile che non ci sia altro che sangue nel futuro dell'Iraq?
"Se il futuro � un paese diviso in tre, non mi pare ci siano alternative. E' ci� che vuole Bush per controllarci meglio, certo non quello che desiderano gli iracheni. A mio avviso c'� una sola possibilit� perch� si arrivi a una soluzione: l'immediato ritiro americano".


(19 gennaio 2007)

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