Virgola

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Ortografia · Segno diacritico

La virgola è uno dei segni di interpunzione più utilizzati. È il più breve segno di pausa e corrisponde nella lettura a un minutissimo intervallo della voce.

Appare graficamente come un punto fermo allungato verso la direzione in basso a sinistra ed è situato in basso a sinistra prima dello spazio fra le parole. Alla sua forma rimanda il suo nome dal latino virgula -ae "bastoncino piccola verga".

Uso modifica

Nella lingua italiana, le norme che regolano l'uso della virgola sono piuttosto complesse, ma possono essere riassunte in alcuni punti.

La virgola è usata:

  • Per dividere gli elementi di un elenco:
    • Per fare il pane occorrono la farina, il lievito, l'acqua, un pizzico di sale.
      • Quando l'ultimo elemento di un elenco è preceduto dalla congiunzione e, l'uso italiano generalmente omette la virgola prima dell'ultimo elemento:
      • Negli ultimi cinque minuti sono transitati due motorini, tre biciclette, un camion con rimorchio e quattro pedoni in fila indiana.
      • In altre lingue, come l'inglese, l'uso di una virgola in detta posizione (virgola di Oxford) è materia di dibattito.
  • Per separare la proposizione dipendente (o secondaria) dalla proposizione reggente (o principale) da cui dipende. Questo può avvenire in tre casi diversi:
  1. Quando la secondaria precede la principale: Se fossi ricco, mi comprerei un'isola.
  2. Quando la secondaria segue la principale: Nel deserto vivono pochi animali, perché le condizioni ambientali sono proibitive.
  3. Quando la secondaria è inserita all'interno della principale (inciso): Il mio migliore amico, che è un grande tennista, ha vinto molti tornei.
  • Quando però la proposizione secondaria è strettamente connessa alla proposizione principale, la virgola non viene usata:
    • Non devi guardare il sole se non vuoi ferirti la vista.
  • Per separare proposizioni tra di loro indipendenti, ma connesse logicamente:
    • La bambina corre nel prato, vede un fiore, si ferma, lo guarda e poi lo coglie.
  • Dopo le espressioni "Sì" e "No":
    • Sì, sono stato io a chiamarti.
    • No, non mi interessa.
  • Dopo le frasi introduttive:
    • Visto che è tardi, me ne andrò a dormire.
    • Se i miei calcoli non sono errati, dovresti farcela.
  • Dopo interiezioni, esortazioni e complementi di vocazione:
    • Ehi, dico a te!
    • Ti prego, scrivimi ogni tanto.
    • Andrea, ricordati le chiavi di casa.
  • Per isolare frasi incidentali e apposizioni:
    • Mario rispose, senza alcun dubbio, che era pronto per l'incarico.
    • Giacomo Leopardi, famoso poeta italiano, nacque a Recanati.

La funzione di separatore della virgola fa in modo che in alcuni casi la sua posizione o la sua stessa presenza o meno sia determinante per il significato della frase.

  • Grazia, impossibile giustiziarlo!
  • Grazia impossibile, giustiziarlo!
  • Il fratello di Viviana che vive a Londra lavora in una banca d'affari. (Viviana ha più di un fratello e uno di loro vive a Londra)
  • Il fratello di Viviana, che vive a Londra, lavora in una banca d'affari. (Viviana ha un solo fratello e questi vive a Londra)

Un caso notevole in cui la virgola non è usata è la separazione tra soggetto e predicato, o tra predicato e complemento oggetto:[1] nessuna punteggiatura è infatti usata in questi casi. Le seguenti frasi sono perciò scorrette:

  • I principali esperti del settore, hanno dichiarato che il reperto è molto antico.
  • I principali esperti del settore, apprezzano quel reperto.

Questa regola si riferisce alla singola virgola posta tra i due elementi. La frase:

  • I principali esperti del settore, riuniti in simposio, hanno dichiarato che il reperto è molto antico.

è corretta perché le due virgole racchiudono un inciso.

Facoltativa, al fine di far comprendere correttamente il discorso, è la virgola posta davanti al predicato, quando il soggetto è composto da una serie di subordinate. La frase:

  • La mamma che accompagna il figlio al parco, la maestra che insegna agli scolari che la ascoltano attenti, il poliziotto che sorveglia il quartiere mentre è in servizio, sono situazioni positive.

è corretta perché l'ultima virgola, posta prima del verbo della principale, agevola il lettore nel seguire il senso del costrutto.

In matematica modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Separatore decimale.

In alcune lingue e paesi, tra cui l'Italia, la virgola è utilizzata anche in matematica per separare la parte intera da quella frazionaria in uno stesso numero: 25,32 .

In informatica modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Operatore virgola.

In alcuni linguaggi di programmazione, tra cui C e C++, la virgola è un operatore binario di separazione.

Altri usi modifica

 
Ț, ț, Ș, ș, Ţ, ţ, Ş, ş

La virgola è utilizzata come segno diacritico nelle lettere ș e ț dell'alfabeto romeno.

Il segno diacritico utilizzato nell'alfabeto lettone per formare le cinque consonanti palatalizzate ģ, ķ, ļ, ņ e ŗ, invece, pur essendo graficamente simile a una virgola, è in realtà una cediglia.

Note modifica

  1. ^ Mara Marzullo, La punteggiatura - Consulenza Linguistica, su Accademia della Crusca, 16 luglio 2004. URL consultato il 1º marzo 2022.

Voci correlate modifica

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