Bernardo Valli

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Valli (a destra) con Giorgio Bocca e Sandro Viola nel 1986, alla festa per il decennale della Repubblica.

Bernardo Valli (Parma, 15 aprile 1930) è un giornalista e scrittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Parma in una famiglia benestante: il padre è medico.[1]

Va via di casa molto giovane: nel 1949, a diciannove anni, si arruola nella Legione straniera francese. Nel 1954 assiste, nella base di Sidi Bel Abbes, alla parata dei reduci dalla sconfitta di Dien Bien Phu. Quell'anno decide di lasciare la Legione.[1]

Si trasferisce a Milano, dove fa il praticantato da giornalista presso il quotidiano L'Italia[1]; nel 1956 è al neonato Il Giorno, dove si occupa di cronaca nera. Dopo solo un anno passa dalla cronaca alla politica internazionale: parte per il Venezuela per descrivere la sollevazione generale che porta il presidente Marcos Pérez Jiménez a lasciare il Paese.

Nel 1957 sposa la giornalista Adele Cambria, da cui avrà i figli Emilio e Luciano; i due si separeranno dopo qualche anno.[2]

Successivamente è testimone della rivoluzione algerina. Negli anni sessanta è presente a Cuba e racconta la Guerra dei Sei giorni (1967). Nel 1971 si trasferisce al Corriere della Sera, come inviato in Vietnam, India, Cina e Cambogia. Rimane complessivamente sette anni in Asia.[1] Nel 1975 rientra in Europa, come corrispondente da Parigi. Nel 1979 racconta la rivoluzione Khomeinista in Iran.

Diventa poi redattore capo della sede francese de la Repubblica, collaborando poi anche con L'Espresso come editorialista.

Si dimette da la Repubblica il 15 settembre 2020.[3] Il 31 ottobre ricomincia a scrivere su L'Espresso.[4]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del Presidente della Repubblica»
— 11 aprile 2001[6]
Laurea honoris causa in "Giornalismo, cultura editoriale, comunicazione ambientale e multimediale" - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea honoris causa in "Giornalismo, cultura editoriale, comunicazione ambientale e multimediale"
«Valli è unanimemente considerato uno dei più grandi reporter del Novecento e del primo scorcio di questo secolo. [...] Ha raccontato in maniera profonda e appassionata il processo di decolonizzazione del Terzo Mondo»
— Università degli Studi di Parma
— 25 maggio 2023[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Antonio Gnoli, Bernardo Valli, in la Repubblica, 1º marzo 2015. URL consultato il 20 settembre 2020 (archiviato il 3 luglio 2015).
  2. ^ Enciclopedia delle donne. Adele Cambria
  3. ^ Bernardo Valli scrive a Molinari e lascia Repubblica dopo quarantatré anni, su Professione Reporter, 15 Settembre 2020. URL consultato il 20 settembre 2020.
  4. ^ Bernardo Valli torna a scrivere sull’Espresso. E a Repubblica altri due casi su Israele | Professione Reporter, su professionereporter.eu. URL consultato il 2 novembre 2020.
  5. ^ I vincitori della trentatreesima edizione, su giornalisti.casinodelavallee.info, Casino de la Vallée (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2012).
  6. ^ (FR) Décret du 11 avril 2001 portant nomination, su legifrance.gouv.fr, 11 aprile 2001.
  7. ^ Conferimento della Laurea ad honorem in Giornalismo, cultura editoriale, comunicazione ambientale e multimediale a Bernardo Valli (PDF), su unipr.it, 25 maggio 2023. URL consultato il 27 maggio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN308180223 · ISNI (EN0000 0004 3723 2497 · SBN SBNV099300 · ULAN (EN500234815 · LCCN (ENno2014132803 · BNE (ESXX1473038 (data)