La realizzazione della SEPA rappresenta il necessario complemento dell'introduzione della moneta unica e del processo di integrazione finanziaria europea. Analogamente a quanto avvenuto per il passaggio all'euro, il progetto si basa sulla predisposizione a livello nazionale di meccanismi di raccordo tra le istituzioni e le categorie degli operatori interessati nonché sulla formulazione di piani dettagliati circa i modi e i tempi della migrazione dei sistemi e degli strumenti nazionali ai nuovi standard europei.
La SEPA porterà significativi benefici all'economia europea ed italiana, grazie alla riduzione dei costi di transazione, all'innalzamento del grado d'innovazione e di concorrenza del mercato dei servizi di pagamento. Nuovi prodotti e nuovi soggetti, anche a vocazione non finanziaria, potranno valorizzare reti commerciali capillari e specifiche soluzioni tecnologiche. Ricordo ancora che i potenziali benefici per l'economia europea sono dell'ordine di 20 miliardi di euro all'anno per i prossimi sei anni.
All'uniformità del quadro normativo mira la nuova direttiva sui servizi di pagamento; anche in questo caso è opportuno rafforzare fin da subito i meccanismi di confronto e di coordinamento a livello europeo, al fine di evitare che le discrezionalità nazionali reintroducano le asimmetrie normative che si intendeva superare.
Nella prospettiva della SEPA, tali considerazioni impongono un'attenta riflessione sull'opportunità di ampliare la gamma dei prodotti pan-europei a quelli di più recente sviluppo e di procedere a una ridefinizione dei meccanismi di governance che coinvolga anche gli operatori non bancari.
È così che la spinta propulsiva della SEPA potrà esercitarsi anche in una fase successiva a quella dell'introduzione degli strumenti pan-europei di base e contribuire pienamente alla modernizzazione del sistema dei pagamenti europeo e alle prospettive di crescita dell'economia dell'area.