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Alain Corbin
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STORIA SOCIALE DEGLI ODORI |
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«Corbin racconta la storia degli odori tra Settecento e Ottocento, ma molte e preziose notizie ci racconta attorno alla lunga carriera degli aromi, dei profumi, dei tanfi, delle puzze, degli incensi, delle mofete e delle acque di rosa. Non v’è dubbio, per il bene e per il male, noi viviamo in un’epoca postodorosa. Peggio: quel che ci resta di odorato ci serve essenzialmente a metterci in guardia contro cibi deteriorati, acque inquinate, aria tossica.
La lettura di questa dotta, un po’ elegante, storia degli odori ci suggerisce quel che pare ovvio, ma può venir trascurato: cioè, che l’igiene è un prodotto del tutto artificiale e tecnologico, ed esige una organizzazione centralizzata, scientifica, aggiornata. È una tecnica […], una ideologia artificiale, ignara della puzza collettiva, e intesa a punire i tanfi individuali; ha in sé qualcosa di maniacale, come la ginnastica e la dietetica.
Temo che qualunque decorosa proposta di miglioria del cosmo debba cominciare con una carezza sulla repulsiva testolina del malodore, e un brindisi al liquame.»
Giorgio Manganelli |
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Introduzione di Piero Camporesi
Prefazione
I. RIVOLUZIONE PERCETTIVA OVVERO L’ODORE SOSPETTO
1. L’aria e la minaccia putrida
Uno spaventoso brodo
Gli odori della corruzione
2. I poli della vigilanza olfattiva
La terra e l’archeologia del miasma
La palude delle sanie
3. Le emanazioni sociali
L’odore dei corpi
La gestione del desiderio e della repulsione
La sentina e gli odori della città malata
4. Ridefinire l’insopportabile
L’abbassamento delle soglie di tolleranza
L’antico alibi terapeutico
L’incriminazione del muschio
Il deprezzamento dell’aroma
5. Il nuovo calcolo del piacere olfattivo
Il piacere e l’acqua di rose
Il profumo di Narciso
II. PURIFICARE LO SPAZIO PUBBLICO
1. Le strategie della deodorizzazione
Selciare. Drenare. Ventilare
Sfoltire. Disinfettare
I laboratori delle nuove strategie
2. Gli odori e la fisiologia dell’ordine sociale
La breve età d’oro dell’osmologia e le conseguenze della rivoluzione
lavoiseriana
L’utilitarismo e gli odori dello spazio pubblico
La rivoluzione dei cloruri e il controllo dei flussi
3. La politica e le nocività
L’elaborazione del codice e il primato dell’olfatto
L’apprendistato della tolleranza
III. ODORI, SIMBOLI E RAPPRESENTAZIONI SOCIALI
Cabanis e il senso delle affinità
1. Il puzzo del povero
Le secrezioni della miseria
La gabbia e la tana
Sgrommare il miserabile
2. «Il fiato della casa»
La fobia dell’asfissia e l’odore ereditario
Le esigenze degli igienisti e la nuova sensibilità
I gesti e le norme
3. I profumi dell’intimità
«La pulizia perseverante»
Il sapiente calcolo dei messaggi corporei
Le brevi oscillazioni della storia della profumeria
4. L’ebbrezza e il flacone
Il respiro del tempo
Il turibolo dell’alcova
Una nuova gestione dei ritmi del desiderio
5. «Risate in sudore»
La difficile battaglia contro l’escremento
Due concezioni dell’aria
Le virtù della sporcizia
Il libertinaggio del naso
Finale. «Gli odori di Parigi»
Il declino delle mitologie prepasteuriane
Il circuito ermetico o il torrente
Il ristagno o la diluizione
Epilogo
Conclusione |
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