Italia, Ref taglia stima Pil 2012 a -2% e 2013 a -0,4%

mercoledì 25 luglio 2012 13:06
 

MILANO (Reuters) - Disoccupazione in aumento, pressione fiscale in crescita, potere d'acquisto in riduzione: sono questi i fattori caratterizzanti dell'economia italiana nel biennio 2012-2013 secondo Ref, che ha ha abbassato le stime sul Pil e non esclude l'eventualità di nuove manovre restrittive.

Il centro studi ha ridotto a -2% la stima sul Pil 2012 dalla previsione di -1,6% indicata a fine aprile e a -0,4% per il 2013 da -0,3%.

"Stretta fiscale e crisi delle banche determinano il crollo della domanda interna in Italia. La caduta della domanda provoca una contrazione del Pil, ma anche delle importazioni (viste a -4,5% quest'anno), determinando un drastico miglioramento dei conti con l'estero", si legge nel rapporto.

Ref ha rivisto a 2,3% da 2,2% il rapporto deficit/Pil sul 2012 e a 1% da 0,8% quello sul 2013, mentre il rapporto debito/Pil andrà al 124,7% quest'anno (ad aprile aveva previsto 123,4%) e al 124% nel 2013 (121,4 le stime precedenti).

"La velocità della riduzione del deficit pubblico è ostacolata dalla recessione dell'economia e dall'aumento dei tassi di interesse", spiega Ref che mette in luce, tra l'altro, il deterioramento delle aspettative delle famiglie, il cui tasso di rispamio, in nome di una accresciuta prudenza, non è sceso.

"Per ora nelle valutazioni sul futuro predomina l'incertezza e questo incide a sua volta sulla velocità di superamento della crisi", dice il rapporto. "Non si può del resto escludere l'eventualità che la recessione si riveli particolarmente lunga e profonda e tale da rendere necessarie ulteriori misure restrittive".

Il tasso di disoccupazione è visto al 10,2% quest'anno e all'11,1% l'anno prossimo, l'inflazione va a 2,9% e a 2,1%. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia