Vai ai contenuti
vai cancel
  • Diminuisci dimensione testo
  • Aumenta dimensione testo
  • Print
  • Contact
  • Mobile
  • RSS feed
Corriere della Sera

La fiducia In Aula

Sfida in Aula, il governo passa per tre voti

Decisivo lo strappo dei finiani e il «soccorso» di due ex idv. Bossi apre all' Udc, ma Casini dice no

ROMA - Tutti gli occhi sono puntati sull' aula della Camera, su quanti numeri riceverà la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni, compreso per la prima volta il cosiddetto Terzo Polo di Udc, Fli, Mpa e Api, dopo il sì netto ottenuto dal centrodestra al Senato. Il risultato dello scrutinio di Palazzo Madama, dove il centrodestra poteva contare su una maggioranza cospicua e quindi l' esito era da considerarsi scontato, viene dato a Montecitorio dal capogruppo della Lega Nord, Marco Reguzzoni, durante la sua dichiarazione di voto: «I sì sono stati 162, i no 135 e undici gli astenuti», dice tra gli applausi dei deputati della maggioranza. E anche alla Camera Silvio Berlusconi incassa, come dirà più tardi, «una vittoria certamente politica» che per il presidente Gianfranco Fini è invece una «vittoria numerica». «Una vittoria di Pirro», la liquida il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. In dettaglio: i contrari alla mozione per fare cadere il governo sono stati 314, i favorevoli 311 e due gli astenuti. Il margine di soli tre voti di scarto induce il Cavaliere, che ribadisce l' idea di «andare avanti», a rilanciare «un allargamento della maggioranza all' Udc e agli ex popolari del Pd che vogliano uscire dall' angolo». Berlusconi dice con altrettanta chiarezza che esclude ogni altra possibilità di dialogo con i finiani. L' ipotesi caldeggiata dal Cavaliere non è scartata da Umberto Bossi. E il Senatur lo dice non chiarezza: «Escludo vi sia un veto sull' Udc. C' è, però, il problema del federalismo, ma non basta. Il casino che ho visto in aula potrebbe essere l' origine del voto. Non si capisce più chi comanda...». E poi scolpisce: «L' unica igiene è il voto», lasciando così intendere che quest' ultima sia l' opzione preferita. Ma Pier Ferdinando Casini respinge l' offerta del Cavaliere perché «per dare vita a un governo di responsabilità più ampio abbiamo chiesto a Berlusconi di dimettersi prima o dopo il voto alla Camera, ma il presidente del Consiglio ha ritenuto di non ascoltare il nostro suggerimento e ha ottenuto la fiducia che voleva, per tre voti: ebbene, ora ha il dovere di governare». In ogni caso, nel momento della conta, i futuristi si spaccano perdendo per strada tre esponenti Catia Polidori, Giampiero Catone e Maria Grazia Siliquini che votano a sostegno del governo, mentre un quarto, Silvano Moffa, che inizialmente sembrava orientato ad appoggiare l' iniziativa dei colleghi del gruppo, preferisce poi disertare la votazione «in segno di protesta per l' intervento in aula di Italo Bocchino», abbandonando anche lui Futuro e libertà per passare al gruppo misto. E così nel respingere l' iniziativa che serviva a fare cadere il governo si trovano i deputati di Pdl e Lega Nord e con loro si schierano i parlamentari di Noi Sud-Pid compreso l' ex dell' Idv Antonio Razzi, i tre di Movimento di responsabilità nazionale Massimo Calearo, Bruno Cesario e Domenico Scilipoti che hanno atteso di esprimersi fino all' ultimo e l' ex liberaldemocratico Maurizio Grassano. Contro il governo, e quindi con tutte le opposizioni Pd, Udc, Italia dei valori seguendone le indicazioni di voto, si ritrovano il liberale Paolo Guzzanti, i liberaldemocratici Daniela Melchiorre e Italo Tanoni, Roberto Nicco misto-minoranze linguistiche. I due rappresentanti della Svp Siegfried Brugger e Karl Zeller si astengono. Antonio Gaglione, già nel Pd ora approdato nel gruppo di Noi Sud, non si presenta in aula. Lorenzo Fuccaro RIPRODUZIONE RISERVATA

Fuccaro Lorenzo

Pagina 5
(15 dicembre 2010) - Corriere della Sera

ARCHIVIOcronologico


Ogni diritto di legge sulle informazioni fornite da RCS attraverso la sezione archivi, spetta in via esclusiva a RCS e sono pertanto vietate la rivendita e la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi modalitá e forma, dei dati reperibili attraverso questo Servizio. É altresì vietata ogni forma di riutilizzo e riproduzione dei marchi e/o di ogni altro segno distintivo di titolarità di RCS. Chi intendesse utilizzare il Servizio deve limitarsi a farlo per esigenze personali e/o interne alla propria organizzazione.
PIÙletti