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Corriere della Sera

Il premier consegna le prime case Poi l' attacco in tv

«Farabutti tra i giornalisti e i politici» E su Fini: concezioni diverse del partito

ROMA - «Consegno a lei la chiave con l' augurio che questo sia un nido d' amore per una nuova vita. Qui avete tutto quello che potrà servirvi per crescere i vostri figli finché non sarà ricostruita Onna». Alle quattro del pomeriggio Berlusconi consegna le chiavi di una villetta alla nuova padrona di casa. Novantaquattro famiglie abiteranno altrettante villette accanto a un asilo intitolato a Giulia Carnevale, studentessa che l' ha progettato e che ha perso la vita nel sisma del 6 aprile. Per Berlusconi è un momento toccante, ma è soprattutto una promessa mantenuta. «Le prime case il 15 settembre», aveva detto. Le telecamere documentano. Le polemiche restano a distanza di sicurezza dal premier, come alcune contestazioni. «In queste case c' è tutto - aggiunge -. Ci sono i bicchieri, le pentole, gli asciugamani, il sapone e nel frigorifero ogni ben di Dio. Grazie a Dio la promessa è mantenuta...». Colpiscono, durante la cerimonia, le parole di monsignor Giuseppe Molinari, arcivescovo dell' Aquila: «Voglio ringraziare il carissimo presidente del Consiglio per queste case. Il Vangelo condanna chi chiacchiera e non fa fatti, ma premia chi agisce concretamente». Prima di lasciare l' Abruzzo e tornare a Roma il capo del governo assicura che la prossima settimana riapriranno tutte le scuole. Poi la contestata partecipazione a «Porta a porta». Tema: l' Abruzzo, le polemiche degli ultimi giorni, l' influenza del premier sulla tv pubblica, gli scontri nella maggioranza. «Entro la fine di settembre non ci sarà più nessuna tenda aperta», è l' assicurazione. «La consegna delle case sarà completata entro i primi di dicembre: il totale degli sfollati che avrà una villa o appartamento sarà pari a 34-35mila. Ho avuto la soddisfazione di sentire Nancy Pelosi, speaker del Congresso americano, dire che mai in America saremmo riusciti a fare una cosa del genere. Per l' Aquila stanzieremo in tutto 30 miliardi, come per l' Irpinia». Poi l' attualità. Sulla denuncia contro Repubblica: «Diffamato sono rimasto zitto per cinque mesi, non capisco perché non dovrei avere il diritto di adire la magistratura. Chiedo i danni per affermazioni false nei miei confronti, e li verserò all' Istituto San Raffaele». Sullo scontro politico con Fini: «Non ci sono problemi da parte mia, ci sono due concezioni diverse: io vedo nei partiti dei movimenti che devono essere presenti sul territorio e organizzarsi alle elezioni. Per chi è professionista della politica come Fini devono svolgere funzioni più allargate». Berlusconi aggiunge di essere disponibile a trovare altre formule, magari un «caminetto» informale, in cui allargare il dibattito del partito, anche con la presenza di Fini. Dice che nessun partito era più democratico, anzi «anarchico», di Forza Italia. E ai cronisti che alla fine del programma gli chiedono se incontrerà il presidente della Camera risponde: «Non lo so». Sulle polemiche contro il suo presunto strapotere su Rai e Mediaset, compreso il timing della trasmissione in cui si trova: «Siamo circondati da troppi farabutti in politica, stampa e tv. Contro di me solo accuse comiche e delinquenziali. La vera distorsione sta nel fatto che la Rai è l' unica tv pubblica che attacca una sola parte politica, ovvero noi». Per fortuna «gli italiani sanno tutto e mi danno il 68,4% del consenso». Così come sanno che il Pd «vorrebbe uno Stato di polizia tributaria». Infine, su un ritorno alle urne: «Mai». E sugli aneliti di secessione di Bossi: «È un alleato affidabilissimo, sono solo canzoni per le orecchie del suo popolo». Marco Galluzzo RIPRODUZIONE RISERVATA Le nuove case e gli aiuti

Galluzzo Marco

Pagina 2
(16 settembre 2009) - Corriere della Sera

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