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Corriere della Sera

Finiani, pronto il gruppo anche al Senato

Oggi prima riunione a Palazzo Madama, la Contini sceglie il presidente della Camera

ROMA - A credere alla scaramanzia la giornata comincia male. Il capogruppo pro tempore del neonato gruppo Futuro e Libertà, Giorgio Conte, inciampa durante la sua abituale sgambata settimanale e si rompe un polso. Risultato: trenta giorni di prognosi. Fuori dal pronto soccorso ride un po' scoraggiato: «Dice che è un segnale? Spero di farcela per domani, altrimenti dovrò chiedere a qualcuno di sostituirmi». E in effetti la giornata richiede mens sana in corpore sano, visto che nella Capigruppo si discuterà la calendarizzazione della mozione Caliendo. Non è l' unica incombenza dei finiani, che si sono concessi un weekend di relax, ma che già da oggi faranno il punto sulle prossime tappe: il nuovo leader alla Camera, la costituzione del gruppo in Senato, i membri nelle commissioni, l' integrazione con «Generazione Italia», la sinergia con «FareFuturo», una campagna acquisti che procede forsennata in uscita e in entrata. Alle 14.30 è attesa la prima riunione dei finiani al Senato. All' ordine del giorno, la nascita del gruppo che tanto ha fatto penare Fini. La lista prevede: Candido De Angelis, Maria Ida Germontani, Giuseppe Valditara, Maurizio Saia, Mario Baldassarri, Francesco Pontone, Pasquale Viespoli, Giuseppe Menardi; Egidio Digilio. Data per certa Barbara Contini, contesa fino all' ultimo da Berlusconi. Valditara ammette i tentativi di dirottamento: «L' operazione recupero c' è stata, ma ora siamo sicuri: ce la facciamo». Risolti i preliminari, nei giorni successivi, o forse a settembre, si sceglierà il capogruppo: tra i papabili, Viespoli, Valditara e Baldassarri. A Palazzo Madama nessun problema di linee diverse, visto che ha sempre prevalso il moderatismo. Come spiega De Angelis, sindaco per dieci anni di Anzio: «Abbiamo scelto di lasciare il Pdl dopo quel documento virulento ed estremamente illiberale. Ma abbiamo privilegiato la solidarietà alla maggioranza e continueremo in questa direzione». Alla Camera nessun problema di numeri, ma piuttosto di linea, anche in vista del voto su Caliendo. Ai 33 già acquisiti, potrebbero aggiungersi nuovi arrivi. Luca Barbareschi ne prevede un bel numero: «A settembre vedrete, se ne aggiungeranno venti». Magari non così tanti, ma sono in corso grandi manovre di avvicinamento. Molto ambiti sono i parlamentari alla quarta legislatura, con poche prospettiva di carriera e grande propensione alle novità. Tra loro ci sarebbe Roberto Rosso, politico di lungo corso passato per Dc, FI e Pdl. Santo Versace conferma l' intenzione di non muoversi, per ora. Ma anche dall' interno del gruppo, con la sua foga anticorruzione e pro legalità, potrebbe contribuire a provocare smottamenti nella maggioranza. All' ordine del giorno dei finiani resta la nomina del capogruppo alla Camera, che sarà fatta domani, se non slitterà a settembre. Si fronteggiano Bocchino da una parte, Menia e Moffa dall' altra. Ma potrebbe esserci anche una proroga dell' attuale capogruppo pro tempore infortunato. Conte sperava di cominciare subito a stilare, d' intesa con i deputati, la lista degli aspiranti alle Commissioni: con la nascita del nuovo gruppo spettano a Futuro e Libertà due membri. Un vantaggio ma anche uno svantaggio, visto che nella commissione Giustizia, per fare un esempio, attualmente sono cinque i finiani, presidente Bongiorno compresa Ma non di sola organizzazione vive il nuovo gruppo. Se Luca Zaia li chiama «lobbisti del Sud», Angela Napoli si incarica di enunciare i tre valori fondanti: «Libertà, legalità e giustizia sociale». Al. T. RIPRODUZIONE RISERVATA **** 33 i deputati iscritti alla Camera al gruppo «Futuro e libertà per l' Italia» **** 10 i senatori orientati ad aderire al gruppo finiano: tra loro anche Candido De Angelis **** La scheda Dallo scontro di aprile alle tensioni di luglio Dopo mesi di tensioni, culminate nello scontro di aprile alla direzione, a luglio torna ad acuirsi lo scontro tra i due leader del Pdl sul ddl intercettazioni e sulla questione morale nel partito. Le posizioni tra Fini e Berlusconi si fanno più distanti L' offerta di pace respinta dal premier Mercoledì Gianfranco Fini offre un segnale di pace a Berlusconi. In un' intervista al Foglio dice: «Dobbiamo resettare tutto, senza risentimenti» per evitare la «mattanza». Ma per il presidente del Consiglio si tratta di un' offerta tardiva Il documento e lo strappo Giovedì sera si consuma lo strappo tra i due cofondatori del Pdl. L' ufficio di presidenza del Pdl vota un documento in cui si esprime l' «assoluta incompatibilità politica» delle posizioni politiche di Fini con il partito. Nascono i gruppi di Fli La reazione di Fini Dopo lo strappo Fini convoca una conferenza stampa in cui ribadisce la sua volontà di rimanere a Montecitorio e definisce il premier «illiberale». Il Cavaliere ribatte ricordando il caso di Pertini che nel ' 69 offrì le sue dimissioni Il premier respinge l' ipotesi di voto Sabato Berlusconi respinge l' ipotesi di voto anticipato e contatta i senatori finiani per convincerli a tornare nel Pdl. Intanto, prendono corpo nel gruppo Fli le candidature di Bocchino e Menia come possibili capogruppo alla Camera Oggi la riunione per il Senato Continua la conta dei finiani. Oggi alle 14.30, si terrà una riunione dei senatori finiani per la creazione di un gruppo autonomo di Fli anche a Palazzo Madama. Il senatore Candido De Angelis ha reso noto di avere aderito da subito al nuovo gruppo

Trocino Alessandro

Pagina 5
(2 agosto 2010) - Corriere della Sera

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